TUMORI DEL GROSSO INTESTINO

chirurgia generale orsolini merate

tumori

DEFINIZIONE: Per tumore si intende una proliferazione incontrollata di cellule , questa può essere benigna se rimane circoscritta alla sede di sviluppo  , maligna se invade i tessuti circostanti o si diffonde a distanza mediante metastasi. I tumori del grosso intestino possono essere benigni o maligni. Nella prima categoria troviamo tutti i polipi ( neoformazione sessile o peduncolata che aggetta nel lume intestinale) benigni ; amartomatosi , infiammatori e iperplastici. Nella seconda categoria ci sono i polipi neoplastici ; adenomi tubulari e villosi che possono evolvere verso i carcinomi , che costituiscono il gruppo di massima importanza dei tumori maligni intestinali. Nelle descrizioni seguenti prenderemo in considerazione prevalentemente il carcinoma del colon.

EZIOLOGIA : Il carcinoma del colon è una malattia caratteristica dell’età medio avanzata , colpisce entrambi i sessi con un’incidenza lievemente maggiore per gli uomini , è presente una predisposizione genetica. Esiste una trasformazione da polipi neoplastici a carcinomi.

SINTOMATOLOGIA: Le fasi iniziali della malattia sono asintomatiche. Anche successivamente la patologia è caratterizzata da sintomi mal definiti ed associabili ad altre condizioni addominali. I principali sono : Dolori addominali diffusi  , modificazioni dell’alvo , feci nastriformi o con presenza di sangue e anemia.

DIAGNOSI : In questa patologia assume grande importanza la prevenzione. La colonscopia effettuata a 35 anni e successivamente a scadenze regolari più o meno ravvicinate a seconda di vari fattori è la miglior prevenzione contro il cancro del colon . La diagnosi si fa inizialmente con visita specialistica e potrà essere completata da ulteriori accertamenti come esami ematici , colonscopia , ecografia addominale , lastra del torace  e tac toraco/addominale.

TRATTAMENTO: In corso di colonscopia si possono asportare in modo atraumatico dei polipi in fase iniziale. Quando il tumore ha raggiunto una degenerazione tale che le dimensioni non permettono un’asportazione di tipo endoscopico o sia necessaria l’asportazione dei linfonodi allora la chirurgia resta l’unico modo per combattere la patologia. Gli interventi eseguibili variano a seconda della sede e dell’entità del tumore  e contemplano sempre l’asportazione del tratto intestinale interessato e la successiva anastomosi dei monconi residui. In alcuni casi è possibile eseguire unicamente interventi palliativi al fine di ristabilire la ricanalizzazione intestinale. Successivamente un oncologo deciderà la strategia terapeutica più consona per contrastare la malattia. Ad oggi esistono dei tests genetici post operatori per identificare la miglior terapia possibile e il rischio di recidive.

COMPLICAZIONI: Le complicazioni principali del carcinoma del colon sono: occlusioni , perforazioni della parete intestinale e fistole (formazione di tramiti) con organi adiacenti.

INTERVENTO PER TUMORI DEL GROSSO INTESTINO

Il carcinoma del colon riconosce cause ereditarie ( per questo è importantissimo sottoporsi a una colonscopia in presenza di famigliarità positiva) , per il resto esistono solo delle supposizioni avvalorate da studi più o meno attendibili per cui mangiare molte fibre e l’assumere regolarmente acido acetilsalicilico proteggerebbe dalla malattia. Il consumo di carne rossa correlato ad un aumento di incidenza della patologia trova pareri discordi.

Indicazioni all’intervento

L’indicazione all’intervento c’è sempre in presenza di carcinoma intestinale anche al solo fine di ristabilire un transito intestinale per evitare le complicanze precedentemente descritte.

Risultati

I risultati saranno migliori quanto più precocemente sarà trattata la patologia. Si va da una polipectomia endoscopica ( asportazione del polipo in corso di esame endoscopico) alla resezione intestinale ( asportazione del tratto di intestino colpito da tumore) , all’emicolectomia ds o sn ( asportazione di metà colon ds o sn e parte del trasverso) , alla colectomia totale ( asportazione di tutto il colon) , fino al confezionamento di una colostomia terminale in fossa iliaca ( procedura che consiste nella sezione dell’intestino a monte del tumore e la sua sutura a livello addominale). È chiaro che maggiore sarà la rapidità nella diagnosi migliori saranno le condizioni del paziente nel post operatorio. Ad oggi è possibile usufruire nel post operatorio di tests genetici che indirizzano alla cura e alla prognosi della malattia.

L’intervento

L’intervento si esegue in anestesia generale , consiste , con le dovute varianti , nella sezione intestinale a monte e a valle del tumore e la successiva anastomosi dei monconi. La nostra esperienza pluriennale ci ha insegnato che la tecnica tradizionale ( possibilità di un’esplorazione addominale manuale nella fase inziale dell’intervento associata a una migliore visualizzazione del campo operatorio e a una migliore radicalità chirurgica quando necessario) con sutura manuale ( evitando il traumatismo dei punti metallici delle suturatrici meccaniche) offre i migliori risultati a breve e lungo termine.

Conclusioni relative all’intervento

  • Durata intervento:                     60 /120 min ( in relazione all’indicazione)
  • Tipo di anestesia:                      Generale
  • Medicazioni:                             3
  • Tempo di degenza:                   5 gg.
  • Ripresa delle normali attività:  15 gg.
NB: L’esame endoscopico, (anche con asportazione di polipi) dura generalmente 20 min , senza anestesia ( eventualmente una leggera sedazione) , non necessita di medicazioni ne di degenza, con ripresa delle normali attività dopo poche ore.

polipo

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